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Progetto IOR - Impact Of Relationship

 
 
 
 
 
 
 
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Comunicato stampa

 

 

Un progetto europeo per insegnare ai minori

un corretto uso dei social network

 

 

 

Impact of relationship “IOR” Il 79 per cento dei ragazzi italiani tra i 12 e 17 anni possiede o usa un suo computer personale,

il 56 per cento passa su internet dalle 2 alle 4 ore al giorno, all’85 per cento capita spesso di chattare con amici e conoscenti, al 57 per cento di postare proprie fotografie in internet. Il 92 per cento (con più di 16 anni) dichiara di avere un profilo su Facebook e il 74 per cento di questi lo aggiorna quasi tutti i giorni (dati della ricerca nazionale condotta dall’organizzazione “Save the children” a gennaio 2013).

 

È questa la realtà in cui si cala il progetto I.O.R. (Impact Of Relationship) che coinvolge 27 partner in altrettanti paesi europei con la Provincia di Rimini come capofila, ed è finanziato dal programma “Daphne III” con un budget complessivo di 700mila euro.

Il progetto ha lo scopo di insegnare ai giovani tra i 10 e i 17 anni l’importanza di un uso corretto dei social network, al fine di sfruttare le potenzialità della rete senza incorrere nei possibili rischi (violazione della privacy, frodi finanziarie, cyberbullismo, ecc).

Per raggiungere lo scopo il progetto prevede la creazione di una campagna di comunicazione fatta circolare attraverso i social network stessi, finalizzata a trasmettere alcune procedure e strumenti di prevenzione. Ogni paese creerà una pagina su facebook, twitter e altri social network attraverso le quali raggiungere il target del progetto e, usando il loro linguaggio, far passare informazioni utili e attivare un dibattito sull’argomento.

 

Il progetto IOR parte dalla consapevolezza che mentre il mondo degli adulti combatte per far valere sempre più il proprio diritto alla privacy, tra i giovani sembra imperversare il pubblico dominio delle informazioni di carattere privato e personale.

Secondo l’indagine sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia condotta da Telefono Azzurro nel 2012, il campione di ragazzi dai 12 e i 18 anni dichiara di aver trovato on line: foto o video imbarazzanti che ritraggono loro coetanei (40 per cento), loro foto che per quanto non imbarazzanti non avevano ricevuto una preventiva autorizzazione ad essere messe online (32), pettegolezzi o falsità sul proprio conto (23), foto o video imbarazzanti che ritraggono adulti di loro conoscenza (20), foto personali che hanno creato loro imbarazzo (20), frasi che rivelano loro fatti personali (17), video spiacevoli in cui erano presenti (11).

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
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